Anche gli altri diventano sovente il nostro specchio.
Sin da bambini ci hanno insegnato a reprimere innumerevoli emozioni, soffocando nel petto, nello stomaco e nell’addome i sentimenti di rabbia, di odio, di gelosia, d’amore, di tenerezza, di paura, di dolore, di pianto che ci hanno fatto compagnia nei silenzi della nostra anima. Soli, abbiamo percorso chissà quante volte i labirinti dei nostri pensieri che non hanno mai parlato neanche ai nostri stessi pensieri, che non trovando una via d’uscita, si inseguono come folli ballerini nella parte più profonda di noi, somatizzandosi nel corpo e nella mente.
Ed ecco che prendono vita: diventano ossessioni, fobie, depressioni, gelosie, turbe psichiche, sensi di colpa, violenze, confusioni sessuali, atteggiamenti fisici innaturali, tic nervosi, paure involontarie, mancanza di autostima, bisogno di possedere, dipendenza ed altro ancora…
Molte volte si crea una frattura interiore molto profonda, che scatena enormi disagi con se stessi e con il prossimo.
Il lato ombra si mostra a noi per venire alla luce, essere riconosciuto ed integrato. Diventa utile alla nostra crescita spirituale ed al nostro sviluppo emotivo e mentale se lo riconosciamo senza giudicarlo e senza evitarlo.
Fare pace con noi stessi significa dare un nome ai nostri lati oscuri, comprendendoli e trasformandoli in nobile positività!
L’immagine del post è un’opera di Deborah Fait