Nel pensiero come nella parola, in una lacrima di dolore o di gioia, l’amore sgorga grato alla vita e al creato e si svela in una cantilena armoniosa e profonda, la preghiera!
Sono magiche parole, capaci di rompere gli incantesimi, di riportare la pace, di sanare le ferite dello spirito, di colmare i vuoti nell’anima, di condurre in paradiso, di guarire, di allontanare qualsiasi maleficio, di chiamare per se stessi e per gli altri gli angeli di Dio, di centrare la mente e il cuore, di risvegliare la coscienza, di unire popoli e nazioni…
Trascendere la materia non significa disdegnarla, sarebbe da fanatico, ma sollevarsi per avere una visione globale che solo dall’alto del proprio spirito si può avere. Così comprendi che il dolore è come un cielo denso di nuvole grigio scuro, sopra le nuvole c’è sempre il sole.
Un mezzo per andare al di là delle apparenze è proprio la preghiera, sublime messaggero alato…
Nel silenzio della notte, quando anche il rumore del silenzio dorme, io prego! Il cuore commosso e confortato si espande, fino a toccare ogni angolo del cosmo e mi sento piccolo granello di sabbia, immenso oceano di sentimenti di pace, chiudo gli occhi e dormo nel grembo di Dio.
Ma la vita a volte ci fa piombare nel risentimento e nella rabbia, indurendo lo sguardo e le azioni; siamo vittime e allo stesso tempo carnefici, siamo umani!
Io ci provo, tento e ritento, qualche volta cado, poi mi rialzo, volgo lo sguardo verso l’alto delle mie emozioni e dei miei sentimenti, e prego!
La preghiera è tale quando ogni cellula del nostro essere si bagna di Luce nella Luce…