Se non vedo, non credo!

L’idea che i biofotoni possano essere “vettori dell’anima” è affascinante e si inserisce nel campo delle ipotesi speculative, dove scienza e spiritualità potrebbero incontrarsi per tentare di spiegare fenomeni ancora poco compresi.

I biofotoni sono minuscole particelle di luce emesse dalle cellule viventi. Queste emissioni sono estremamente deboli e sono visibili solo con strumenti molto sensibili. La loro presenza è stata documentata per la prima volta nel XX secolo, e da allora sono stati oggetto di studi che cercano di capire se abbiano un ruolo nel corpo umano, oltre alla semplice emissione luminosa.

Alcuni scienziati, come il biofisico tedesco Fritz-Albert Popp, hanno ipotizzato che i biofotoni possano essere coinvolti nella comunicazione cellulare. Popp ha suggerito che le cellule possano utilizzare i biofotoni per comunicare e coordinare processi biologici a livello energetico, formando una sorta di “rete di informazioni luminose” all’interno del corpo. Se i biofotoni sono effettivamente coinvolti nella comunicazione tra le cellule, potrebbero anche rappresentare un ponte tra il corpo fisico e l’energia sottile.

In questo senso, i biofotoni potrebbero essere influenzati da campi energetici non visibili o da informazioni immateriali che, secondo alcune teorie spirituali, sono legate all’anima. Possiamo quindi ipotizzare che i biofotoni possano essere influenzati da pratiche spirituali, come la meditazione, il Qi Gong, lo Yoga e numerose altre tecniche energetiche, che aumentano la “vibrazione” energetica del corpo. Queste reazioni chimiche influenzano l’attività cellulare e potrebbero influenzare l’emissione di biofotoni. Per esempio, uno stato di stress cronico può generare cambiamenti nei processi cellulari e causare una maggiore produzione di radicali liberi, che a sua volta potrebbe influenzare l’intensità e la frequenza dell’emissione di biofotoni. Se le emozioni influenzano le reazioni chimiche nelle cellule, e se queste reazioni a loro volta alterano l’emissione di biofotoni, potrebbe esserci una sorta di “firma luminosa” associata a diversi stati emotivi. Per esempio:

Emozioni negative come la rabbia o lo stress cronico potrebbero causare emissioni – di biofotoni – più irregolari o intense, associate a uno stato di squilibrio energetico e chimico, creando distorsioni energetiche nel corpo sottile, ovvero l’ologramma luminoso delle cellule e della loro memoria che trasmette attorno al corpo fisico, un campo fortemente connesso alle emozioni, al cuore e alla mente. Le emozioni non sono solo reazioni mentali, ma coinvolgono tutto il corpo e sono “sentite” a livello cellulare. Se le cellule comunicano tra loro attraverso segnali biofotonici, è possibile che questi segnali trasportino anche informazioni sulle emozioni, influenzando il comportamento delle cellule e il loro stato chimico. La gioia o l’amore potrebbero produrre un’emissione più equilibrata e armoniosa di biofotoni, riflettendo uno stato di benessere e equilibrio cellulare.

Per esempio, durante uno stato di ansia o paura, il rilascio di adrenalina e cortisolo attiva diverse aree del corpo per prepararlo alla risposta “combatti o fuggi”. Se i biofotoni sono coinvolti nella comunicazione cellulare, potrebbero aiutare a coordinare questa risposta, “informando” le cellule in tempo reale e contribuendo a sincronizzare il sistema nervoso e il sistema endocrino. La difficoltà di credere che le emozioni abbiano una risposta chimica nel corpo, o che l’energia umana condizionata dai sentiti emotivi personali, genealogici o sociali, possa influenzare la salute e il benessere del nostro corpo, è una questione complessa e radicata. Per molte persone, accettare il concetto di energia umana e il legame tra corpo, mente e spirito può essere difficile, soprattutto in una società dove padroneggia il modello scientifico tradizionale, basato su prove tangibili e misurabili.

Questa prospettiva razionale e materialista ci porta a considerare la salute e le emozioni come fenomeni separati dal mondo energetico e spirituale, rendendo il concetto di “energia umana” o “corpo energetico” qualcosa di esoterico o mistico quindi “pericoloso”, e ancora peggio per i religiosi è addirittura “demoniaco”. La nostra cultura, in gran parte influenzata dalla scienza positivista e dalla logica razionale, tende a ridurre l’essere umano a un insieme di reazioni chimiche e processi fisici.

In questo contesto, parlare di “energia” in senso spirituale o di corpo energetico sembra poco scientifico perché astratto, e accettare che fenomeni come le emozioni possano avere un impatto reale sul corpo desta pieno scetticismo.

La fotografia Kirlian è una delle tecniche più conosciute per “visualizzare” l’energia umana. Originariamente sviluppata in Russia, questa tecnica è stata utilizzata anche in Cina e altrove per cercare di catturare l’alone energetico attorno agli oggetti, inclusi i corpi umani. La fotografia Kirlian produce immagini che mostrano un alone luminoso intorno a parti del corpo, come le dita. Alcuni scienziati hanno sviluppato dispositivi elettromagnetici per studiare l’attività del Qi lungo i meridiani utilizzati in agopuntura e altre terapie tradizionali.

Tuttavia, il legame tra biofotoni e “energia vitale” è ancora in fase di studio e non è ancora completamente compreso. Molti di questi studi, purtroppo, non soddisfano ancora i criteri rigorosi della scienza occidentale e mancano di standardizzazione e ripetibilità, fattori essenziali per l’accettazione accademica.

In campo olistico, l’energia umana è spesso considerata come il ponte fondamentale tra il corpo e l’anima, tra il mondo materiale e quello spirituale. Essa non è solo un concetto astratto o mistico; rappresenta una forza tangibile e palpabile che pervade ogni aspetto della nostra vita fondamentale per il nostro benessere fisico, emotivo e spirituale. L’energia vitale, infatti, non solo ci permette di vivere e di agire, ma è anche il veicolo principale attraverso cui la nostra anima si esprime, evolve e si connette all’universo.

L’energia è il carburante che consente alla nostra anima di esprimersi nel mondo materiale. Ogni emozione che proviamo, ogni pensiero che formuliamo, e ogni azione che compiamo non è solo una risposta a un impulso biologico o psicologico, ma una vera e propria espressione del linguaggio musicale, stonato o intonato, che la nostra energia manifesta nella propria vita a tutto tondo. 

Nel momento in cui percepiamo un’emozione – sia essa gioia, tristezza, rabbia o amore – stiamo entrando in contatto con un messaggio diretto della nostra anima. Le emozioni non sono solo risposte chimiche; rappresentano una comunicazione intima e profonda con la nostra interiorità. Il pensiero, se considerato a un livello più profondo, è una frequenza energetica, influenzata da un insieme di fattori inconsci, impronte akashiche e impressioni sociali ed esterne, che l’anima detta per esplorare e interagire con il mondo. Attraverso il pensiero, creiamo realtà, generiamo idee, e diamo forma alla nostra esistenza. È l’anima, dunque, che utilizza il corpo e la mente come strumenti per comunicare e creare nel mondo materiale.

Il corpo energetico, composto da chakra, nadi (canali energetici) e altri centri vitali secondo le diverse tradizioni spirituali, ci connette quindi alla nostra essenza primordiale e Universale. I chakra, in particolare, sono centri energetici che regolano il flusso di energia all’interno del nostro corpo e ci connettono a dimensioni più sottili della realtà. Attraverso di essi, l’anima può influenzare direttamente il corpo fisico, determinando il nostro stato di salute, il benessere emotivo e la crescita spirituale.

Quando un chakra è equilibrato, l’energia fluisce liberamente, permettendo all’anima di esprimersi senza ostacoli. Tuttavia, quando ci sono blocchi energetici, l’anima può trovare difficoltà a comunicare e a manifestarsi, causando squilibri che possono riflettersi in problemi fisici, emotivi o mentali. Per esempio, un blocco nel chakra del cuore potrebbe manifestarsi come difficoltà nel provare amore e compassione, mentre uno squilibrio nel chakra della gola potrebbe limitare la nostra capacità di esprimere la verità interiore. In questa visione, il corpo energetico è un vero e proprio strumento di collegamento tra il visibile e l’invisibile, tra il corpo e l’anima.

L’energia non è solo un mezzo di espressione, ma anche una sorgente di consapevolezza e intuizione. Spesso le intuizioni – quei pensieri improvvisi o quei sentimenti profondi che emergono senza una causa apparente – sono messaggi dell’anima che giungono a noi attraverso il sistema energetico, soprattutto attraverso i chakra superiori, come il terzo occhio e il chakra corona. Questi centri energetici sono strettamente legati alla coscienza e alla saggezza interiore, permettendo all’anima di inviare messaggi alla mente conscia.

Attraverso queste intuizioni, l’anima completamente guarita, ci guida, ci ispira e ci aiuta a prendere decisioni che sono in armonia con la nostra vera essenza. Non si tratta di risposte automatiche, ma di comunicazioni profonde che possono guidarci verso una maggiore consapevolezza spirituale. Aprirsi a queste intuizioni significa permettere all’anima di agire attraverso di noi, creando una connessione diretta con il nostro Sé superiore.

Attraverso pratiche come la meditazione, il lavoro sui chakra e la consapevolezza energetica, possiamo purificare e rafforzare il nostro campo energetico, consentendo all’anima di manifestare in modo più chiaro e armonioso.

La guarigione energetica, non riguarda solo l’eliminazione dei sintomi, ma anche la risoluzione delle cause profonde dei nostri blocchi interiori. La meditazione, per esempio, può aiutare a purificare le energie accumulate, mentre il lavoro sui chakra può favorire un maggiore allineamento tra corpo, mente e spirito.

In questa prospettiva, il corpo energetico non è un semplice supporto invisibile, ma un veicolo essenziale attraverso cui l’anima si muove e cresce nel suo viaggio terreno. 

Le emozioni sono accompagnate da risposte chimiche specifiche nel corpo, che influenzano sia il nostro stato fisico che mentale. Queste risposte chimiche sono orchestrate principalmente dal sistema endocrino e dal sistema nervoso, e coinvolgono il rilascio di neurotrasmettitori e ormoni che modulano il nostro umore, le nostre percezioni e le reazioni corporee. Ecco come le principali emozioni influenzano la chimica del nostro corpo:

1. La Felicità – Dopamina, Serotonina, Endorfine e Ossitocina

Quando proviamo felicità o piacere, il cervello rilascia una combinazione di neurotrasmettitori noti come “molecole della felicità”:

  • Dopamina: È associata alla motivazione e alla ricompensa. È ciò che ci fa sentire soddisfatti quando raggiungiamo un obiettivo.
  • Serotonina: Influenza l’umore e la regolazione delle emozioni. Livelli adeguati di serotonina sono legati a uno stato di benessere generale.
  • Endorfine: Sono analgesici naturali del corpo e riducono la percezione del dolore fisico e emotivo. Sono rilasciate durante attività come l’esercizio fisico.
  • Ossitocina: Conosciuta come “ormone dell’amore”, l’ossitocina è rilasciata durante interazioni sociali positive, come l’abbraccio o il contatto fisico, e aumenta la sensazione di connessione e fiducia.

2. La Paura e l’Ansia – Adrenalina e Cortisolo

La paura e l’ansia attivano la risposta “combatti o fuggi” del corpo, che è mediata principalmente dall’adrenalina e dal cortisolo:

  • Adrenalina: Rilasciata dalle ghiandole surrenali, l’adrenalina aumenta il battito cardiaco, la pressione sanguigna e il flusso di sangue ai muscoli, preparando il corpo a reagire rapidamente.
  • Cortisolo: È l’ormone dello stress e, in piccole dosi, aiuta a gestire situazioni difficili. Tuttavia, livelli cronici di cortisolo possono portare a problemi di salute, come un sistema immunitario indebolito e difficoltà di concentrazione.

3. La Tristezza – Cortisolo e Alterazione della Serotonina

La tristezza è accompagnata da una diminuzione dei neurotrasmettitori legati al benessere, come la serotonina, e da un aumento del cortisolo:

  • Serotonina: Una riduzione dei livelli di serotonina è spesso associata alla depressione e agli stati d’animo depressivi. Questo squilibrio chimico può influenzare la regolazione dell’umore e la percezione delle emozioni.
  • Cortisolo: In uno stato prolungato di tristezza o depressione, i livelli di cortisolo aumentano, accentuando gli effetti negativi dello stress e rendendo più difficile recuperare uno stato d’animo positivo.

4. La Rabbia – Adrenalina e Noradrenalina

La rabbia è una risposta emotiva intensa che stimola la produzione di adrenalina e noradrenalina:

  • Adrenalina: Come nella risposta alla paura, l’adrenalina prepara il corpo all’azione aumentando il ritmo cardiaco e la pressione sanguigna.
  • Noradrenalina: Questo neurotrasmettitore mantiene la vigilanza e ci rende pronti a reagire rapidamente. La noradrenalina aiuta a focalizzare l’attenzione e a rimanere concentrati su ciò che provoca la rabbia.

5. La Gratitudine – Dopamina e Serotonina

La gratitudine è associata all’aumento dei livelli di dopamina e serotonina:

  • Dopamina: Provare gratitudine attiva i centri di ricompensa del cervello, aumentando la dopamina e inducendo una sensazione di soddisfazione.
  • Serotonina: Gli atti di gratitudine aiutano a migliorare l’umore, stimolando i livelli di serotonina e creando un senso di appagamento e benessere.

Le risposte chimiche generate dalle emozioni hanno un impatto profondo sulla nostra salute:

  • Risposte a breve termine: Gli effetti immediati delle emozioni aiutano il corpo a reagire a situazioni specifiche, come nel caso della risposta “combatti o fuggi”.
  • Effetti a lungo termine: Emozioni croniche, come lo stress prolungato o la tristezza, possono portare a uno squilibrio persistente nei livelli di cortisolo e serotonina, aumentando il rischio di problemi di salute come depressione, ipertensione e indebolimento del sistema immunitario.

Capire la risposta chimica data dalle emozioni ci permette di comprendere meglio il legame tra mente e corpo. Le emozioni non sono solo esperienze psicologiche; sono eventi fisici che influenzano il nostro benessere globale.

I biofotoni, come piccole lucciole che illuminano lo sconfinato buio delle emozioni irrisolte, operano con l’anima, il cuore e la mente all’unisono. Sottili emissioni di luce, il linguaggio utilizzato dalle cellule non solo per comunicare tra loro, ma anche per trasmettere stati emotivi e vibrazioni energetiche legate alla nostra interiorità. In questo viaggio terreno, parlano un unica lingua, L'”Amore” antica come l’uomo.

Visti come gli eretici dissacratori della scienza, gli olistici più saggi e virtuosi, proseguono il loro viaggio di equilibratori, tra i veli dell’ignoto, alla scoperta di ciò che è noto alla semplicità. Visionari che operano con grazia e gentilezza, guidati da percezioni, intuito e tanta conoscenza.

“Se” ulteriori ricerche confermeranno il ruolo dei biofotoni come mediatori delle emozioni e del benessere, potremmo trovarci di fronte a un nuovo modo, “globale” di comprendere la salute come un sistema integrato, in cui la biologia, le emozioni e l’energia spirituale operano all’unisono. Per comunicare con la nostra energia essere consapevoli che la meditazione, il riequilibrio dei Chakras, lo yoga, lo Shiatsu, l’EFT e tanto altro che non sia accompagnato dal fanatismo e dalla moda, possono ancor meglio aiutare nella gestione delle emozioni che emergono e riportare in equilibrio energetico la salute permettendo una profonda connessione con la nostra essenza più autentica.